FONDO PERDUTO ALLE PARTITE IVA: COME E COSA CONTROLLA IL FISCO

Le richieste da Lunedì 15 giugno 2020

13/06/2020

Nessun controllo preventivo di merito. Le richieste di accesso al fondo perduto saranno prima liquidate dall’agenzia delle Entrate e poi sottoposte a verifica. «In questo modo puntiamo a perseguire i tre obiettivi prefissati: semplicità della domanda, velocità nei tempi di accredito e fiducia nei contribuenti», secondo quanto dichiara Raffaele Russo, collaboratore del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

Tutto viaggerà telematicamente sui canali messi a punto in circa tre settimane da Sogei, sfruttando Entratel e la porta di accesso della fattura e degli scontrini elettronici («Fatture e corrispettivi» accessibile dal sito delle Entrate). La partenza dell’operazione fondo perduto è stata fissata per il pomeriggio di lunedì 15 giugno, come previsto dal provvedimento delle Entrate firmato dal direttore Ruffini nella tarda serata di mercoledì 10 giugno. «Non sarà assolutamente un click day», ci tiene a precisare Russo. Sul fondo perduto sono stati appostati oltre 6 miliardi di euro per far fronte alle richieste delle partite Iva (professionisti esclusi al momento) che non superano i 5 milioni di ricavi nel 2019 e che hanno avuto fatturati e corrispettivi ad aprile 2020 inferiori di almeno due terzi rispetto ad aprile 2019. Il canale potrà accogliere le domande fino al 13 agosto e addirittura fino al 24 agosto per gli eredi che continuano l’attività economica del titolare defunto.

I tempi per gli accrediti

Questo però non significa che bisognerà attendere due mesi per i primi ristori. «Dal momento dell’istanza all’accredito in conto corrente sull’Iban indicato dal contribuente passeranno all’incirca 10 giorni lavorativi», spiega Russo. Questo perché dopo l’invio della richiesta – anche tramite intermediari abilitati – «saranno effettuati solo controlli di coerenza, che consistono tra gli altri nel riscontro delle codice fiscale del dichiarante e della correttezza dell’Iban indicato» fa notare il consigliere del ministro Gualtieri. Sull’Iban, ossia un dato che nonostante la Superanagrafe dei conti correnti non è conosciuto né conoscibile dal Fisco, l’incrocio del codice indicato per far confluire il bonifico delle Entrate e l’effettiva appartenenza al contribuente sarà effettuato con il supporto di PagoPa. Non saranno, infatti, ammessi accrediti sul conto corrente dell’intermediario.

L'incrocio con fatture e scontrini elettronici

Una scelta voluta quella di semplificare e ridurre in una sola pagina (il quadro A per i dati antimafia va compilato solo nelle remote ipotesi di un contributo spettante oltre 150mila euro) il modello di domanda. Proprio nell’ottica della fiducia da accordare al contribuente e agli intermediari da cui saranno assistiti «i controlli di merito e la caccia a chi punta alla frode e non all’aiuto saranno effettuati – rimarca Russo – dall’agenzia delle Entrate solo dopo il pagamento attraverso la collaborazione con la Guardia di Finanza. Con la verifica incrociata dei dati già incamerati in Anagrafe tributaria con la fattura elettronica, gli scontrini telematici e le liquidazioni periodiche dell’Iva».

I controlli Antimafia

Non solo, perché come richiede la norma del decreto rilancio ci saranno anche i controlli antimafia. Le linee guida su questo punto sono indicate nel protocollo sottoscritto e messo a punto dai ministri Lamorgese e Gualtieri e il direttore delle Entrate Ruffini. Il protocollo prevede, tra l’altro, che l’Agenzia richieda successivamente la comunicazione antimafia anche sotto i 150mila euro per un campione di istanze in base al rischio e al beneficio accordato.  (Fonte: Sole 24 ORE)

Ricordiamo che:

La presentazione delle domande potrà avvenire a partire dal 15 giugno e non oltre il 24 agosto. Non sarà un Click day, questo non significa che occorre aspettare troppo per fare la richiesta....

L’agevolazione consiste in un finanziamento che non prevede restituzione, né maturazione di interessi.

A chi spetta:

  • IMPRESE
  • TITOLARI DI PARTITA IVA
  • TITOLARI DI REDDITO AGRARIO in attività al momento della domanda

Requisiti richiesti:

  1. aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro
  2. il fatturato e/o i corrispettivi del mese di aprile 2020 devono essere inferiori del 33% rispetto allo stesso dato del mese di aprile 2019.
  3. In assenza di questi requisiti il contributo spetta ugualmente a quei soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 oppure che hanno sede fiscale o operativa nei territori della prima “zona rossa” ( indipendentemente dal fatturato).

L’importo del contributo sarà  pari alla differenza dei ricavi ( aprile 2020/aprile 2019) moltiplicata per una delle seguenti percentuali:

  • 20% per chi nell'intero 2019 ha registrato ricavi o compensi fino a 400mila euro;
  • 15% per imprese e partite IVA con incassi 2019 fra 400mila e 1 milione di euro;
  • 10% per chi ha fatturato l’anno scorso fra 1 e 5 milioni di euro.

Il contributo minimo è di 1.000,00 euro per le persone fisiche e di 2.000,00 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.